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Periodico bimestrale - Anno 2013 - n°7

Beuty

IL PIACERE D’ESSERE DONNA

Il makeup ha sempre avuto connotati simbolici, oggi usato come strumento di seduzione ma la vera storia fonda le sue origini già negli antichi Egizi, dove uomini e donne si dipingevano gli occhi attraverso l’uso di polveri misti ad oli essenziali rendendo lo sguardo intenso e misterioso.
Sinonimo di rappresentazione tra sacro e profano, rappresentavano lo status dell’individuo, solo quelli appartenenti ad un certo ceto sociale o le persone al servizio dello stesso ne facevano uso. Essi rappresentavano i discepoli diretti di Dei venerati, rappresentazione sacra alla quale obbedire e venerare, ma avevano anche il fine di proteggere la pelle da riverberi e irritazioni causati dal clima asciutto e dalla sabbia. (un minerale color verde smeraldo)e la galena (un composto del piombo color grigio scuro) venivano applicate sulle palpebre per curare il tracoma (infezione dell’occhio), mentre l’ocra rossa era utilizzata per le labbra e le guance come i moderni rossetti e fard. La galena e la malachite non si trovano in natura ma sono il risultato di processi chimici che, quindi, lasciano intravedere una grande conoscenza in materia. I prodotti makeup erano considerati “fluidi divini”,
seguiva regole ben definite e perciò appartenevano al corredo funerario del defunto.
Oggi elemento importantissimo nella quotidianità femminile, è il simbolo di eleganza e femminilità assoluta. Nel corso dei secoli ha subito diverse evoluzioni emode, le aziende cosmetiche hanno proposto varianti di prodotto e colori di ogni genere, affollando in alcuni casi il mercato mondiale.


LA RICETTA DELLA NONNA

ROSSETTO FANTASIA

Ingredienti


- BURRO DI CACAO

- QUALCHE GOCCIA DI OLIO DI JOJOBA

- 1 BUSTINA DI POLVERE MINERALE A SCELTA


Rompere lo stick di burro di cacao all’interno di una ciotola e farlo sciogliere a bagnomaria, versare un pizzico
di polvere minerale che si è scelto di utilizzare “o più di uno se si vuole creare un colore più particolare” . Attenzione!!! basta un pizzico… amalgamare bene il tutto e versare all’interno di un piccolo contenitore con coperchio o dello stesso contenitore stick precedentemente svuotato.
Avrete creato il rossetto del colore che non siete mai riusciti a trovare.

DALLA PASSIONE ALLA PROFESSIONE

NE PARLA UN ESPERTO DEL SETTORE

 

Intervista a       
CLAUDIO FRATONI
NATIONAL MAKE-UP ARTIST LANCOME

Cosè per lei il make up?

Per me il make up è l’espressione più interessante della bellezza, un gioco in cui si è sempre vincenti, una magia il cui risultato è come un filtro ben riuscito.

Il Make up per una donna è inteso come piacere o dovere?

Il make up è e deve sempre essere un piacere, vedersi e sentirsi più belle è una possibilità non un obbligo. Anche se in una società che basa molto sull’apparire è difficile bisogna sempre provarci

Il trucco di una donna indipendentemente dalla sua età rispecchia la sua personalità? Se si..in che modo?

Il trucco dovrebbe sempre rispecchiare la personalità, altrimenti sarebbe come indossare una maschera. Il modo in cui deve farlo lo sceglie la donna stessa, a seconda del messaggio che vuole comunicare. Il trucco può essere anche sempre lo stesso, basta cambiare qualche particolare ( le labbra, gli occhi) per abbinarlo al mood del momento

Immagino che il make up effettuato da mani esperte come le sue riesca a trasformare le donne comuni in bellezze da copertina, io oserei chiamarvi chirurghi con il pennello, ma lei cosa prova nel veder brillare la luce di gioia negli occhi della sua cliente soddisfatta del proprio maquillage?

È una stranissima sensazione, quando si lavora su un volto quello che si fa per un professionista è quasi una routine, poi ti sposti un attimo e quando lo guardi scopri che quello che hai fatto è bellissimo. Vedere una donna felice del proprio aspetto è bellissimo, e ancor più bello è sapere che può sentirsi così in qualunque momento!

Quali sono per lei le regole inderogabili che una donna deve seguire in campo cosmetico ?

La prima è la detersione. Liberare la pelle da make up e impurità è una regola imprescindibile. Poi il trattamento adeguato, sempre consigliato da esperti. E poi un fondotinta o una protezione solare.

Si sente spesso parlare di trucco semipermanente, quali sono le sue personali riflessioni?

Può essere una valida alternativa quando per esempio le sopracciglia non sono uniformi. Per il resto non lo condivido, ma non lo condanno. Se fatto da mani esperte può essere un’ottima cosa, l’importante è tener presente che il viso cambia nel tempo, le soluzioni permanenti devono essere valutate molto bene

Le aziende cosmetiche propongono novità di ogni genere che spesso confondono le tendenze ed i gusti del consumatore. Cosa ne pensa e quali consigli darebbe a tal proposito?

Ogni persona deve trovare nel panorama delle offerte i prodotti che più si avvicinano alle sue esigenze. Le offerte sono tante perché i gusti sono vari. L’importante è non lasciarsi trascinare dalla voglia di moda a tutti i costi. Teniamo presente che un prodotto dura molto di più del periodo in cui è di moda, quindi se si pensa di utilizzarlo poco, meglio pensarci su.

E l'uomo ? sta cercando una propria dimensione all'interno di un mondo che sembra essere prettamente femminile? O continua a fare da spettatore?

L’uomo è diventato piano piano sempre più protagonista di questo mondo, l’offerta per i prodotti specifici per lui diventa sempre più vasta. L’uomo è un cosumatore molto attento, vuole risposte immediate ed efficaci, se le trova, il suo cestino degli acquisti si riempie in un batter d’occhio.

Una passione che diventa professione. Quali consigli si sente di dare a tutti i giovani che stanno o vogliono iniziare il mestiere del Make-up Artist ?

Fare tanta pratica, frequentare un corso e poi cercare la propria specializzazione. Essere pronti ai sacrifici ( viaggiare, guadagnare poco o niente) e pensare sempre in positivo. In cima c’è sempre posto per tutti!

Una sua sovente frase .

Non cercate di migliorare la perfezione! Una cosa fatta bene non ha bisogno di troppi fiocchi

info:
www.facebook.com/claudio.fratoni.12/photos_albums

LO SAPEVATE CHE ...

Grazie alla prima normativa governativa n°713 del 1986 e sue successive modifiche sino alla n°87 del Dgls. del 2005, anche sulle confezioni dei cosmetici, oltre all'elenco dei componenti è indispensabile indicare con la simbologia europea la presenza di sostanze particolari, la scadenza e anche la modalità di riciclo della confezione. Tra i fondamentali che per legge europea è stato introdotto obbligatoriamente per i cosmetici con durata inferiore ai 30 mesi dalla direttiva 76/768/EEC è il simbolo del PAO. PAO significa Period After Opening ed è l'equivalente alimentare della data di scadenza o di consumo. Il simbolo è un 'barattolo' con il coperchio aperto e un numero e la lettera M indicati internamente oppure sotto o di fianco. La lettera M è il simbolo del mese (che in tutte le lingue europee comincia con M) e il numero è la durata in mesi. 12M indica che il prodotto dura dal momento dell'apertura, 12 mesi. Unica eccezione di mancanza di questo simbolo è per i prodotti monouso, come i 'campioni' che vengono spesso regalati in profumeria o in farmacia, perché da usare in una volta sola. Gli ingredienti e tutte le informazioni utili all'uso del prodotto devono essere indicate obbligatoriamente in base all'INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), ente unico per tutti i paesi della UE, mase la confezione non lo consente per struttura o per dimensioni deve essere messa in un foglio separato contenuto all'interno della confezione o 'legato' in qualsiasi modo.

Altro simbolo che deve comparire è l'indicazione di riciclo o meno del packaging (la confezione). Se trovate il simbolo di due frecce (una bianca e unanera) racchiuse in un cerchio che si intersecano tra loro è il simbolo della conformità alle regole della raccolta differenziata.
In caso contrario trovate il simbolo stilizzato della figura di un uomo/donna che butta qualcosa in un cestino. Significa che quella confezione deve essere gettata nell'indifferenziata. E' anche in uso il simbolo di un triangolo composto da tre frecce usato tanto in passato.

OURTIMESe il prodotto è differenziabile, cioè segue le specifiche delCONAI, il COnsorzio NAzionale per gli Imballaggi, ha il Punto Verde, che è obbligatorio per quei prodotti che vengono anche commercializzati fuori dall'Italia, e spesso è associato ad altri simboli che indicano esattamente il tipo di materiale con un simbolo che può essere un triangolo composto da frecce o un cerchio che contiene una sigla significativa per l'indicazione del materiale come per esempio V o VE è il vetro (a volte le fialette), PET/PE-HD/PE-LD/PVC/PS/O (Other) sono le varie plastiche, polistirolo incluso (le confezioni in tubo di plastica, confezioni dei prodotti per i capelli o delle creme, etc etc).  

Non è un simbolo ma sappiate che sempreci deve essere l'indicazione del nome del produttore o di chi lo commercializza con anche l'indirizzo completo, questo anche sui campioni.

Note correlate
Simbolo confezioni