IL PIACERE D’ESSERE DONNA |
Il makeup ha sempre avuto connotati simbolici, oggi usato come strumento di seduzione ma la vera storia fonda le sue origini già negli antichi Egizi, dove uomini e donne si dipingevano gli occhi attraverso l’uso di polveri misti ad oli essenziali rendendo lo sguardo intenso e misterioso.
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LA RICETTA DELLA NONNAROSSETTO FANTASIA |
Ingredienti
- QUALCHE GOCCIA DI OLIO DI JOJOBA - 1 BUSTINA DI POLVERE MINERALE A SCELTA
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DALLA PASSIONE ALLA PROFESSIONENE PARLA UN ESPERTO DEL SETTORE
Intervista a |
Cosè per lei il make up? Per me il make up è l’espressione più interessante della bellezza, un gioco in cui si è sempre vincenti, una magia il cui risultato è come un filtro ben riuscito. |
Il Make up per una donna è inteso come piacere o dovere? Il make up è e deve sempre essere un piacere, vedersi e sentirsi più belle è una possibilità non un obbligo. Anche se in una società che basa molto sull’apparire è difficile bisogna sempre provarci |
Il trucco di una donna indipendentemente dalla sua età rispecchia la sua personalità? Se si..in che modo? Il trucco dovrebbe sempre rispecchiare la personalità, altrimenti sarebbe come indossare una maschera. Il modo in cui deve farlo lo sceglie la donna stessa, a seconda del messaggio che vuole comunicare. Il trucco può essere anche sempre lo stesso, basta cambiare qualche particolare ( le labbra, gli occhi) per abbinarlo al mood del momento |
Immagino che il make up effettuato da mani esperte come le sue riesca a trasformare le donne comuni in bellezze da copertina, io oserei chiamarvi chirurghi con il pennello, ma lei cosa prova nel veder brillare la luce di gioia negli occhi della sua cliente soddisfatta del proprio maquillage? È una stranissima sensazione, quando si lavora su un volto quello che si fa per un professionista è quasi una routine, poi ti sposti un attimo e quando lo guardi scopri che quello che hai fatto è bellissimo. Vedere una donna felice del proprio aspetto è bellissimo, e ancor più bello è sapere che può sentirsi così in qualunque momento! |
Quali sono per lei le regole inderogabili che una donna deve seguire in campo cosmetico ? La prima è la detersione. Liberare la pelle da make up e impurità è una regola imprescindibile. Poi il trattamento adeguato, sempre consigliato da esperti. E poi un fondotinta o una protezione solare. |
Si sente spesso parlare di trucco semipermanente, quali sono le sue personali riflessioni? Può essere una valida alternativa quando per esempio le sopracciglia non sono uniformi. Per il resto non lo condivido, ma non lo condanno. Se fatto da mani esperte può essere un’ottima cosa, l’importante è tener presente che il viso cambia nel tempo, le soluzioni permanenti devono essere valutate molto bene |
Le aziende cosmetiche propongono novità di ogni genere che spesso confondono le tendenze ed i gusti del consumatore. Cosa ne pensa e quali consigli darebbe a tal proposito? Ogni persona deve trovare nel panorama delle offerte i prodotti che più si avvicinano alle sue esigenze. Le offerte sono tante perché i gusti sono vari. L’importante è non lasciarsi trascinare dalla voglia di moda a tutti i costi. Teniamo presente che un prodotto dura molto di più del periodo in cui è di moda, quindi se si pensa di utilizzarlo poco, meglio pensarci su. |
E l'uomo ? sta cercando una propria dimensione all'interno di un mondo che sembra essere prettamente femminile? O continua a fare da spettatore? L’uomo è diventato piano piano sempre più protagonista di questo mondo, l’offerta per i prodotti specifici per lui diventa sempre più vasta. L’uomo è un cosumatore molto attento, vuole risposte immediate ed efficaci, se le trova, il suo cestino degli acquisti si riempie in un batter d’occhio. |
Una passione che diventa professione. Quali consigli si sente di dare a tutti i giovani che stanno o vogliono iniziare il mestiere del Make-up Artist ? Fare tanta pratica, frequentare un corso e poi cercare la propria specializzazione. Essere pronti ai sacrifici ( viaggiare, guadagnare poco o niente) e pensare sempre in positivo. In cima c’è sempre posto per tutti! |
Una sua sovente frase . Non cercate di migliorare la perfezione! Una cosa fatta bene non ha bisogno di troppi fiocchi |
LO SAPEVATE CHE ... |
Grazie alla prima normativa governativa n°713 del 1986 e sue successive modifiche sino alla n°87 del Dgls. del 2005, anche sulle confezioni dei cosmetici, oltre all'elenco dei componenti è indispensabile indicare con la simbologia europea la presenza di sostanze particolari, la scadenza e anche la modalità di riciclo della confezione. Tra i fondamentali che per legge europea è stato introdotto obbligatoriamente per i cosmetici con durata inferiore ai 30 mesi dalla direttiva 76/768/EEC è il simbolo del PAO. PAO significa Period After Opening ed è l'equivalente alimentare della data di scadenza o di consumo. Il simbolo è un 'barattolo' con il coperchio aperto e un numero e la lettera M indicati internamente oppure sotto o di fianco. La lettera M è il simbolo del mese (che in tutte le lingue europee comincia con M) e il numero è la durata in mesi. 12M indica che il prodotto dura dal momento dell'apertura, 12 mesi. Unica eccezione di mancanza di questo simbolo è per i prodotti monouso, come i 'campioni' che vengono spesso regalati in profumeria o in farmacia, perché da usare in una volta sola. Gli ingredienti e tutte le informazioni utili all'uso del prodotto devono essere indicate obbligatoriamente in base all'INCI (International Nomenclature for Cosmetic Ingredients), ente unico per tutti i paesi della UE, mase la confezione non lo consente per struttura o per dimensioni deve essere messa in un foglio separato contenuto all'interno della confezione o 'legato' in qualsiasi modo. Altro simbolo che deve comparire è l'indicazione di riciclo o meno del packaging (la confezione). Se trovate il simbolo di due frecce (una bianca e unanera) racchiuse in un cerchio che si intersecano tra loro è il simbolo della conformità alle regole della raccolta differenziata. Se il prodotto è differenziabile, cioè segue le specifiche delCONAI, il COnsorzio NAzionale per gli Imballaggi, ha il Punto Verde, che è obbligatorio per quei prodotti che vengono anche commercializzati fuori dall'Italia, e spesso è associato ad altri simboli che indicano esattamente il tipo di materiale con un simbolo che può essere un triangolo composto da frecce o un cerchio che contiene una sigla significativa per l'indicazione del materiale come per esempio V o VE è il vetro (a volte le fialette), PET/PE-HD/PE-LD/PVC/PS/O (Other) sono le varie plastiche, polistirolo incluso (le confezioni in tubo di plastica, confezioni dei prodotti per i capelli o delle creme, etc etc). Non è un simbolo ma sappiate che sempreci deve essere l'indicazione del nome del produttore o di chi lo commercializza con anche l'indirizzo completo, questo anche sui campioni. |
Note correlate |